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A voi che leggete questo libro desidero raccontare come sono riuscita a convivere con il dolore.
Il giorno 5 marzo del 1987 mia figlia Monica entrò in coma dopo essere stata coinvolta in un terribile incidente stradale che costò la vita ad altri due ragazzi di 21 e 22 anni .
Monica ci lasciò sei giorni dopo , l’11 marzo 1987 , per tornare a vivere la sua vera vita , in un mondo di luce da dove un giorno , tra poco o tra molto non so , verrà a prendermi e dove potrò , finalmente , prendere coscienza della realtà cosmica .
Ho cercato di comprenderla con letture , che hanno dato un minimo di logica al mio dolore immenso , troppo grande da gestire .
Mi sono rivolta alla metafonia e aiutata dalle persone giuste e dai loro preziosi consigli mi sono incamminata , faticosamente , giorno dopo giorno sulla via di una consapevolezza sempre maggiore nei confronti di un avvenimento che mi aveva portata fuori dalla ragione e aveva sconvolto il mio equilibrio .
Grazie alla metafonia , pur tra alti e bassi , tra sorrisi e lacrime , sono arrivata e vedere la vita in modo totalmente diverso da "prima " , sono riuscita ad acquisire in modo "concreto " nuove conoscenze su un mondo che non conoscevo e sono riuscita e rispondere a domande che mai mi ero posta " chi sono ? " , dove vado ?" , " perché tanto dolore ?" .
La mia fede in Dio si è rafforzata . Credo fermamente nella vita oltre la vita e questa consapevolezza oggi mi aiuta a vivere .
Nessuno potrà mai togliermi questa certezza .
Dico nessuno perché , vi assicuro , ho dovuto superare tanti ostacoli ed incomprensioni , tanto scetticismo anche da parte dei miei familiari che spesso mi guardavano con compassione e mi dicevano di lasciar perdere i miei " colloqui " con Monica .
Ma io non mi sono fermata , ho continuato per la mia strada ed ora ho la certezza che Monica " vive " ancora in forma di energia e che questa energia è un dono di Dio ! . Sento la sua presenza , il cordone ombelicale che ci univa da mamma e figlia oggi è un " filo d’amore " che non si spezzerà mai .
La mia Monica , i nostri figli , i nostri cari non li abbiamo perduti : sono sempre e dovunque , pronti ad assisterci e ad accompagnarci nella dura realtà della vita .
Non vi stancate mai di " cercare " , di " sperimentare " perché il dono di Dio è elargito a tutti , indistintamente e chi chiede con umiltà : la Sua luce entrerà nuovamente in voi , più forte che mai ..
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Chiudo questo mio breve intervento con le bellissime parole di S. Agostino :
" Non si perdono maicoloro che amiamo
perché possiamo amarli
in Colui
che non si può perdere " .
Ida Visentini .