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                                               Sommario 

 

                       Siamo nel 2002 , l’era dell’euro . Un grosso cambiamento per l’unione di vari stati Europei , questo, speriamo ,  per una economia comune .

Se ci penso , sono nata nell’altro secolo. Sono vecchia ? sono giovane ? Non lo so , so solo che sono io , una donna che vi racconta un po’ del percorso della propria vita .

Spero senza annoiarvi . Ognuno di noi se mettesse insieme la memoria di alcuni anni del proprio vissuto avrebbe molto da dire .

 

Sono nata in  una famiglia normale , sono seconda  di tre sorelle  . La nostra infanzia e adolescenza sono trascorse  serenamente assieme ai tre nostri cugini , figli di zia Gemma , sorella di mamma . Diventati adulti , ognuno si è sposato .

A un certo punto la mia vita prese  una direttiva ben delineata , cambiando  il mio sentire .

In un incidente stradale morì Ivano , il cugino più piccolo , aveva 24 anni . La disperazione coinvolse tutta la famiglia . Mia zia mi preoccupava , diceva di sentire Ivano in casa  piangere o spegnere la sigaretta nel posacenere creando rumore , o spostare una sedia ,  ed era convinta di quanto diceva .

Era l’anno 1978 . Vicino all’abitazione della zia avevo un’attività commerciale.

Quando arrivavo per l’apertura del negozio mi informava delle “stranezze “ che le succedevano  . Così io le definivo . Non mi sono mai  interessata di spiritismo o quant’altro , mi preoccupava la salute mentale della zia . In famiglia ne parlammo per prendere qualche iniziativa medica .

In quei giorni incontrai  Roberto , un amico che tornava dall’ufficio postale dove aveva ritirato dei libri . Sapeva che mi piaceva leggere , mi offrì di scegliere uno dei quattro libri che teneva in mano . La mia attenzione fu per il libro “Le Voci dei Viventi di Ieri “ , di Gabriella Alvisi .  Lo lessi la notte stessa .Non sapevo cosa fare  perché non credevo a quella mamma  che con un registratore  comunicava con la figlia morta da poco .

Ne parlai a Giorgio , mio marito , mi disse di fare migliori letture .

Ma qualcosa mi spinse a dare il libro alla zia dicendole che solo dopo averlo  letto ne avremmo parlato .

Sono passati 23 anni , sono qui a parlarne e ad  ammettere che sbagliavo a non credere a quella mamma che con tanto coraggio metteva per iscritto la sua esperienza per essere di aiuto a chi voleva provare.

Ne fui coinvolta con tante e tante prove che ancor oggi esiste il Cerchio Verde  di Venezia , conosciuto da chi ha bisogno di aiuto , sempre disponibile per spiegare l’autogestione della Transcomunicazione Strumentale  ( come oggi viene definita ) o Metafonia .

Ho incontrato tantissime persone da tutta l’Italia , nel mondo sono in contatto via e-mail ,   ascafi@libero.it Abbiamo un sito internet http://utenti.tripod.it/AdrianaS 

Questo è il 5 libro che il Cerchio produce in proprio  ,  utile per divulgare la conoscenza dei contatti con l’aldilà che ognuno può gestire  imparando il metodo metafonico .

 

  Con la realizzazione di questo libro ancora una volta viene dato spazio alle più  svariate opinioni . Ne è uscito un insieme di articoli forse ripetitivi , ma certamente indicativi del mondo eterogeneo in cui operiamo .

 

 

Mia zia diceva di aver perso un figlio alto un metro e ottanta ma di aver ritrovato una briciola che le permetteva di respirare . Ora ha perso anche il secondo figlio e il marito . A questo punto  diventa banale ogni tentativo di consolazione , ma Lei sa che se vuole una parola dalla dimensione , può bussare alla porta giusta .

 

   

               Ora vorrei fare un viaggio mentale per una valutazione di come sono cambiate alcune persone arrivate al cerchio  con la disperazione della perdita del proprio caro . Cerchiamo di capire insieme se questo cammino che hanno fatto è stato favorevole per una conduzione di vita “ apparentemente “ serena .

Riporterò solo tre esempi per non ripetermi e  per motivo di spazio . Al Cerchio sono moltissime le persone che operano come Valeria , Liliana e Michela .

Avrebbero meritato tutte di essere citate , per il loro ottimo lavoro nella metafonia .

 

   

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Non è sempre facile condurre un gruppo , è per questo che spesso faccio delle riflessioni ,e mi chiedo  se vale la pena di continuare. Ma quando vedo cosa può dare la sperimentazione , ma soprattutto lo  stare insieme dove si può parlare di “ Loro” senza timore ne remore , capisco che non ci deve essere scadenza dove l’amore agisce per un bene comune di tutti .

Allora forza , che Dio ci aiuti per informare e dare ciò che già abbiamo e che avremo da chi mai e poi mai ci abbandonerà.

                                                                      

 

Adriana Scaficchia .