Sommario

 

Questionario :

N° 1 = Domanda : Cosa pensi dell’amicizia ?

-L’amicizia se è veramente sincera è uno dei sentimenti più belli , perché con l’amico ti puoi confidare senza sentire critiche , lui ti accetta sempre . Quando sei triste ti aiuta a sentirti meglio , lo trovi sempre disponibile nel farti compagnia . Il proverbio dice : Se vuoi vivere in letizia scegli la migliore amicizia e chi vive con gioia di nulla si annoia . Chi vuol conservare un amico deve aiutarlo nel bisogno : l’onori in presenza lo lodi in assenza .-

-L ‘amicizia è un sentimento che si consolida nel tempo , in un linguaggio comune e per simpatia reciproca . Ci si accetta nei pregi e nei difetti che di fatto corrispondono ad un reciproco altruismo nella necessità comune . L’amicizia perde il sapore di essere tale se è motivata da futili interessi .

-L’ amicizia, se è sincera, è il più bel dono che si possa ricevere o regalare .

-L ’ amicizia , vuol dire leggersi negli occhi e sapersi ascoltare , essere, senza riserve , liberi nell’esprimersi , per accompagnarsi nella crescita . L’amicizia è come un fiore che va amato e coltivato per farlo crescere rigoglioso .

 

N ° 2 = Domanda : Con il dolore si accentua l’egoismo?

-Non credo che il dolore accentui l’egoismo , anzi ti rende più forte e disponibile al bisogno degli altri , Mia madre diceva : L’umiltà e il dolore purificano il cuore .

-Il dolore , per chi non possiede profondità d’animo, è un’esperienza che porta all’egoismo .

-Il patimento annebbiato dal dolore non intende ragioni . L’egoismo è un sentimento che emargina , purtroppo in dose minore o maggiore , è insito nell’uomo . Figuriamoci poi chi è stato ferito , straziato dal dolore per la morte di un congiunto ! Anche se non riesco a definire egoismo la reazione motivata dallo strazio , osservando alcuni dettagli, devo dire che , subentra una posizione di preminenza al proprio dolore che è più grande , anche se prima o poi tutti patiremo per la perdita di un congiunto, magari in silenzio gridiamo :" il mio dolore è più grande del tuo !!! "

-Il dolore porta inevitabilmente ad un ripiegamento in se stessi , e quindi ad un processo di introspezione e di riflessione . Spesso si pone il proprio dolore come barriera tra noi e gli altri e si pretende che tutti giustifichino e comprendano la nostra chiusura verso il mondo e l’incapacità di comunicazione e di azione proprio per ciò che proviamo . Ma non credo che questo sia egoismo , è più che altro paura : dello stordimento , dell’incredulità e dell’impotenza che ci paralizzano e ci fanno sentire diversi dagli altri . La soluzione sta nel riuscire a trasformare la rabbia e il dolore in azione e carica che ci consentano di avvicinare gli altri. Il dolore non sparirà ma si trasformerà in energia positiva che permetterà di impostare un dialogo più autentico e una comunicazione più vera e spontanea . 

N° 3 = Domanda : La vicinanza , umana e spirituale .

-Ambedue sono essenziali per vivere . Quando le persone che noi amiamo e stimiamo ci sono accanto ci sentiamo importanti e mai soli .Questo tipo di vicinanza si può toccare con mano , è concreto ed è facile accorgersi che esiste . Molto più importante per me è la vicinanza spirituale perché quando la fede ci illumina , l’essenza della vita scorre dentro di noi e spesse volte ci fa sentire la sua presenza attraverso entità , segnali o messaggi . Sta a noi percepirla e scoprire quanto sia grande quel dono .

-L’uomo vivendo soffre i dolori della terra , tutta l’umanità è coinvolta nei patimenti fisici e psicologici e cerca conforto fra i suoi simili . Certo se il dolore fosse meno crudele non ci indurrebbe alla maledizione . Non ci sono argomentazioni né parole che ci facciano uscire dal tunnel del dolore , a meno che , dal di dentro di noi , la voce della nostra essenza non ci aiuti per alleggerire la disperazione e per reagire . Con grande sensibilità spirituale ascoltiamo l’essenza che è in noi quale motore della vita , che senza dubbio infonde speranza ai dolori della terra .

 

N° 4 = Domanda : La separazione , intesa come trapasso .

Penso sia un fatto solo fisico , perché non ho mai accettato e non voglio accettare che un trapasso diventi separazione.

-La separazione o il distacco è l’esperienza più terribile dell’essere umano .All’inizio quello che si prova è una grande rabbia per quello che è successo ; come si fa a non essere furiosi quando ci viene tolto un grande affetto ? Vorremmo prendercela con il mondo intero , vorremmo imputare la colpa a qualcuno, vorremmo poter sfogare la rabbia e la nostra disperazione ,vorremmo poter gridare , tornare indietro nel tempo , poter fare qualcosa , ma la rabbia deriva dalla consapevolezza di non poter fare nulla . E’ tremendamente frustrante terribile e insopportabile , così come è insopportabile la nostalgia e la tristezza per l’assenza della persona tanto amata .

-Il trapasso è la chiave di tutti i misteri. Chi si fa una ragione di questo è vicino alla verità . Ognuno di noi spera di trovare un’altra dimensione e la percentuale di probabilità che ognuno si dà , segna il confine fra la gioia e il dolore .

 

N° 5 = Domanda : Come affronti i sensi di colpa ?

-Malissimo , al principio ne faccio una malattia . Rimugino per giorni , poi me ne faccio una ragione , reagisco mi do una scrollata e tutto passa ,cerco di non ripetere più lo stesso errore .

-Questi esisteranno sempre . Sono frutto di una educazione e tutti siamo il risultato di questa educazione . Hanno un enorme potere distruttivo e danneggiano il nostro io più profondo .Non servono a niente se non a demolire . Il senso di colpa veniva e viene innescato per un ricatto morale ,quando con la morale vera ha poco a vedere .

-Guardandomi allo specchio fuori e dentro l’anima , litigando con me stessa , rafforzando la voglia di chiedere scusa e di saper ridere in faccia all’orgoglio .

-Quando si scopre di soffrire di sensi di colpa ,vuol dire che fino a quel momento si è creduto di agire nella ragione . Non dimentichiamo che la ragione è la facoltà per cui l’uomo conosce e giudica il caso dominando se stesso .Quindi , quando si ravvede del torto causato si ritorce recriminando sul suo operato .e uscirà dal conflitto di colpa che non ha tardato a farsi sentire .

N° 6 = Domanda :Mi chiedo perché? E’ stato un premio per LUI/ LEI o un castigo per noi ?

-Né premio , né castigo , ognuno di noi ha una scadenza già stabilita dall’inizio della vita . Vita , ….questo dono prezioso . Ogni suo aspetto è nelle mani di Dio : vivere o morire dipende dalla volontà divina . Vivere per un istante o per cento anni è irrilevante ,perché l’esistenza continua comunque in eterno . Non possiamo evadere la scadenza da noi stabilita (che non ricordiamo), anche se ricorriamo a tanti accorgimenti per evitare "umanamente "tale momento . Non dobbiamo essere attaccati in modo eccessivo alla vita , dovremmo conoscere meglio anche la morte che fa parte della vita stessa .

-Non credo né che sia un premio per lui/lei né un castigo per noi . E’ solo un capire che deve succedere . Quello che noi pensiamo di sapere è che nella dimensione esiste una luce di felicità e una serenità che qui è impossibile percepire e quindi ci fa distinguere la felicità dal dolore intesa come premio o castigo .

-Dopo aver raggiunto faticosamente la consapevolezza del calvario che è stata la sua vita , ho finalmente concepito la grandiosità del premio che gli è stato assegnato .

-A questa domanda risponderei né un premio né un castigo . Dobbiamo per forza andare a monte e osservare . L’Essenza spirituale incarnandosi ha fatto le sue scelte , per evoluzione e conoscere la vita terrena .Quindi la vita e la morte sono legate a comune esperienza raggiungendo i traguardi voluti

 

.

N° 7 = Domanda : Accettazione o rassegnazione ?

-Né accettazione né rassegnazione . Si continua così con momenti di dolore e sconforto e momenti di serenità nei ricordi . L’importante è di sentire la sicurezza che un giorno quei ricordi torneranno realtà .

-Accettare significa farsene una ragione e qualche volta condividerla ; la rassegnazione significa accettare passivamente tutto. Io penso che la perdita di una persona cara ci porti alla convivenza con il dolore . La mancanza dalla materialità che noi terreni prediligiamo , il non poter toccare chi amiamo, ci fa soffrire di più. Quindi né accettazione né rassegnazione .

-Accettare è impossibile . Rassegnarsi sarà più probabile dato che non c’è alternativa ma solo impotenza .Importante è " come rassegnarsi ". Sarebbe utile a chi deve continuare a vivere raggiungere con la rassegnazione un po’ di pace interiore .

 

N° 8 = Domanda : Possiamo dare di più ?

-Possiamo dare e fare quello che siamo . Il più non esiste per me , perché sarebbe una forzatura all’essere . Perciò non è il più ma il dare . Già essere capaci di questo è tantissimo ; il quanto non è misurabile : ognuno ha il suo .

-Certo che possiamo dare di più sempre e molto . Basta poco a chi si trova in difficoltà , una telefonata , una visita , un sorriso , un saluto insomma quel tanto che basti per fargli capire che ci siamo .

 

-Dare di più a cosa ? a chi ? agli amici ? ai figli ? ai genitori ? alla vita stessa ? Cosa vuol dire dare di più? Praticamente non è così . Sono convinto che se nella società attuale regnassero più amicizia , meno sensi di colpa , meno conflitti , meno egoismi , ma più generosità d’amore e rispetto per il prossimo , realizzeremmo una sensibilità spirituale che sarebbe un dono in più nel cammino della vita . L’uomo spesso è cinico , riesce a stento tendere la mano , ma il suo ego ha il sopravvento ; tende dare di più a se stesso e alla propria vita , proprio perché è confuso ,e si trova imbrigliato nelle contraddizioni della vita terrena .

 

N° 9 = Domanda : Quando non si capisce un concetto ci dicono mistero ,….

Per te , è più mistero l’amore o il dolore ?

-Sono tutti e due complicati da spiegare : forse l’amore è meno misterioso . Lo puoi dare o trovare in diversi momenti della giornata , può darti gioia ma anche dolore , è un sentimento che vivi tu stesso , con il tuo modo di fare , di comportarti , , è una cosa più gestibile . Il dolore è più un mistero in qualunque modo ti arrivi , fa sempre tanto male ,non puoi eliminarlo ,non puoi decidere se lo vuoi o no, il dolore c’è e basta .

-Non mi chiedo mai perché tanto amore . Ma il dolore sì …perché tanta sofferenza ?

 

-Il mistero dell’amore può per me rimanere tale perché è un bel mistero . Il dolore invece ….. non trova in me risposte , giustificazioni , "senso" ed è per questo che vorrei fosse meno misterioso e un po’ più comprensibile . Perciò per me è più mistero il dolore , perché implica una tale sofferenza che ti porta al limite umano .

 

N° 10 = Domanda :E’ un errore credere se si muore una volta sola ?

-Sicuramente . Chi crede di morire una sola volta nella vita , non ha mai avuto nessuna esperienza che l’abbia scosso , non ha capito il perché del suo viaggio terreno . Ad ogni difficoltà , ad ogni lutto ,ad ogni dolore , si muore un poco , per poi rinascere con una capacita espressiva nuova , con un bagaglio più pesante ma con una volontà di conoscere sempre maggiore .

-Si può morire tante volte dentro di noi , i fatti della vita , la morte di un nostro caro , una delusione d’amore,le circostanze sono tante , infinite . Importante è credere in se stessi per ricominciare a vivere con più consapevolezza .

-Per me non è un errore credere se si muore una volta sola . Credo sia un errore giudicare il pensiero delle persone perché a volte è proprio ciò che credono che dà loro la forza di vincere tante battaglie e superare anche il dolore .

- Le religioni e le filosofie orientali da sempre affermano la reincarnazione , . Certamente con la fede non si può pretendere di avere le conoscenze pratiche , come la scienza non può presumere di occupare l’intero orizzonte . Ma per quanto riguarda noi del Cerchio Verde , che viviamo le nostre esperienze supportate da manifestazioni di dimensioni nascoste , pensiamo di cogliere il bandolo di una realtà fino ad oggi ignorata cioè l’intercomunicazione in tempo reale con l’al di là . Questa affermazione è determinata proprio dalla messaggistica che ci perviene , e ci illumina nel capire che dopo la morte fisiologica essa si tramuta e diventa la vivificazione dello spirito .Nella necessità di conoscenze per la propria evoluzione spirituale , può decidere di reincarnarsi successivamente in libera scelta .

Anche se ciò , per qualcuno, può sembrare impensabile , personalmente non riesco a credere che con la morte fisiologica dell’uomo , finisca tutto .Per me è una convinzione che si consolida nel tempo per ciò che vedo e sento. La breve vita dell’uomo anche se campasse cent’ anni , è comunque brevissima per l’eternità . Da spirito incarnato , il passaggio terreno dell’uomo è una frazione di tempo , utile per l’evoluzione dell’essere , come catarsi , voluta per indulgenza di chi ha creato il mondo .

Cerchio Verde

 

 

    Questo è Zurì , il nostro cucciolo.